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La prevenzione

1. Cos’è la carie?

La carie dei denti è tra le malattie più diffuse nel mondo e causa danni consistenti alla salute dell’individuo e al suo benessere. La sua cura comporta spese in tempo ed economiche rilevanti, sia per il singolo che per la comunità. E’una malattia provocata dai microrganismi che vivono nella bocca. Essi provocano la dissoluzione dello smalto dei denti producendo cavità sempre più ampie fino alla completa demolizione del dente stesso.

 

  1. Quali sono le conseguenze della carie?

Elenchiamo la progressione delle conseguenze della carie. Ristagno di materiale imputridito nelle cavità prodotte dalla carie, cattivi odori (alito pesante, alitosi), cattivi sapori, sensibilità al caldo e al freddo, sensibilità al dolce e all’acido, dolore spontaneo al dente, dolore diffuso alle zone circostanti, dolore alla masticazione, gonfiore ed ascesso, distruzione del dente e della sua radice. La perdita dei denti a sua volta comporta una serie di conseguenze che elenchiamo in breve: mal posizionamento degli altri denti, difficoltà della masticazione, della pronuncia delle parole (se sono coinvolti più denti anteriori), danni alle articolazioni ed ai muscoli della mandibola, difficoltà di digestione, difetti all'estetica del viso. Tutto questo ed altro ancora affligge una ampia porzione della popolazione ed è motivo di intervento quotidiano da parte di ogni dentista.

 

  1. Quali sono le cause della carie?

Nella bocca di ognuno di noi vivono centinaia di tipi di microrganismi diversi. Tra questi, tre in particolare sono i principali responsabili della carie: streptococchi mutans, lactobacilli acidofili, actinomiceti. Il rischio di carie aumenta considerevolmente quando il numero di questi microrganismi aumenta troppo nella saliva e nella placca batterica. La placca batterica è una pellicola sottile e trasparente ben aderente alla superficie del dente. Viceversa, quando il numero di questi germi è basso, anche il rischio di carie diminuisce.Oltre alla presenza di un elevato numero di microrganismi cariogeni, molti altri fattori locali e generali favoriscono la carie: la dieta, lo stile di vita, alcuni farmaci. Tra i fattori legati alla bocca dell’individuo elenchiamo: la qualità e la quantità della saliva, le caratteristiche del dente stesso, quali la sua composizione chimica e la sua forma, il mal posizionamento degli elementi dentali, il rigurgito di sostanze provenienti dallo stomaco, la tendenza a respirare con la bocca.Tra i fattori generali elenchiamo il tipo di dieta, lo stile di vita, alcuni farmaci, lo stato di gravidanza.

 

  1. Come si evita la carie?

La carie si può evitare? Come? Non solo si può evitare, si deve! Prevenzione: è la soluzione al problema della carie. La prevenzione si ottiene eliminando o contrastando le cause della carie fin dal primo sviluppo dei denti, quando ancora il piccolo è nel grembo della mamma e nel corso di tutta la sua esistenza: da neonato, bambino, adolescente, adulto ed anziano.

 

  1. Come si evita la carie nella mamma?

Prevenire la carie nella mamma in attesa consente un vantaggio anche per il nascituro. Infatti lo streptococco mutans, uno dei principali responsabili della carie, si trasmette facilmente dalla mamma al bambino. Ridurre la presenza di questo batterio nella bocca della mamma sin dalla gravidanza diminuisce la carie del bambino nelle età successive.  Un programma di prevenzione adeguato prevede:

 

 

  • Istruzione all’igiene orale corretta con spazzolino, filo e/o scovolino, dentifricio al fluoro

  • Cura anche provvisoria delle carie attive e delle infiammazioni gengivali

  • Nel caso in cui la mamma presenti un elevato rischio di carie, su indicazione dell’odontoiatra e del medico ginecologo è consigliabile l’applicazione di vernici e collutori alla clorexidina e fluoro.

  • Visite trimestrali per il controllo dell’igiene.

 

  1. Come si evita la carie nel bambino?

  La pulizia della bocca del neonato privo di denti può essere effettuata passando delicatamente una garzetta bagnata sulle gengive. Con i primi dentini si può cominciare uno spazzolamento delicato con gli spazzolini per bimbi e senza dentifricio. E’opportuno non forzare il bambino ma cercare di farlo giocare con lo spazzolino. Inizialmente la manovra sarà inefficace e troppo breve: il bambino tenta di imitare l’adulto se lo vede usare lo spazzolino. Lo tocca, lo bagna, poi lo mette in bocca e succhia l’acqua. Con pazienza il gioco potrà diventare via via più utile.

E' da sconsigliare qualsiasi manovra che comporti il passaggio di saliva dalla mamma o da un adulto al neonato come l'abitudine di ripulire ciucci, cucchiai o giochi nella bocca della mamma e passarli poi in quella del neonato.

Intorno ai tre anni il bambino comincia ad imparare a sputare. Acquisita questa capacità si può utilizzare assieme allo spazzolino un dentifricio al fluoro adatto. Il bambino  con la sorveglianza di un adulto può lavarsi i dentini anche da solo. Attenzione alla dieta! La “carie da biberon”  va prevenuta regolando l’assunzione di bevande dolci, latte, succhi di frutta ecc… E’ importante dopo i 2 anni interrompere l’uso del ciuccio . A 6 anni o quando spunta il molare permanente possono essere suggerite le sigillature dei solchi  ed eventuali sedute di applicazione di fluoro in gel o lacche . In seguito sono consigliabili anche per gli altri molari e premolari permanenti.   Anche nel bambino è importante una dieta corretta: la frequenza nell’assunzione di cibi cariogeni deve essere contenuta. Il bambino va accompagnato a visite periodiche  già dai 5 anni . Il dentista e l’ortodonzista vi indicheranno con quale frequenza. Ricordiamo che anche i dentini da latte vanno curati e mantenuti in salute sono importantissimi per consentire lo sviluppo armonioso dei denti permanenti. Intorno ai 12 anni ma anche molto oltre (fino a 16 anni) si completa la dentizione permanente  ad esclusione dei denti del giudizio .

 
  1. Come si evita la carie nell’adolescente?

Durante l’adolescenza è molto importante mantenere i controlli periodici con le radiografie (bite wings) che consentono di individuare le carie nascoste tra un dente e l’altro e l’uso di dentifrici al fluoro. Qualora sia presente un elevato rischio di carie il dentista ha a disposizione molte armi per mantenere l’integrità dei denti: applicazione di vernici antiplacca (alla clorexidina), applicazioni di gel al fluoro, collutori, istruzione a tecniche di spazzolamento più efficaci, ecc… La frequenza delle visite, consigliate dall’odontoiatra, è di norma semestrale.

 

  1. Come si evita la carie e la gengivite nell’adulto?

Nel giovane adulto oltre alla carie può aggravarsi l’infiammazione delle gengive (parodontite). La buona igiene della bocca previene sia la carie che la parodontite. In particolare per quest’ ultima è necessario una rimozione del tartaro   periodica. Pertanto il dentista provvede anche ad eseguire il controllo attento della salute delle gengive e, se riscontra la presenza di malattie, saprà consigliare le cure adatte. La frequenza dei controlli è consigliata dal dentista secondo le esigenze di ciascun individuo.

 

  1. Come si evita la carie e la gengivite nell’anziano?

La situazione delle persone anziane è molto cambiata, e l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e l’ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) si sono preoccupate di diffondere informazioni per il benessere dell’anziano, che riportiamo in seguito.

Un tempo quando l’igiene personale e le cure odontoiatriche erano poco diffuse ed i mezzi erano esigui, era normale che gli anziani rimanessero senza denti, e i motivi di ciò sono numerosi.

Ad esempio, la saliva è un agente di protezione dei denti e delle mucose. Essa normalmente lava via la placca batterica e gli acidi formati dalla placca. Una sua produzione insufficiente aumenta il rischio della placca di formare la carie.

Anche le gengive si ammalano più facilmente, per cui si gonfiano e si staccano dai denti. Questo per l’effetto di tossine prodotte dai batteri presenti in bocca.

Con la cura della malattia parodontale (così si chiama la malattia delle gengive detta impropriamente “piorrea”) si può evitare la perdita dei denti.

Inoltre, i rischi di ammalarsi possono aumentare per effetto di:

 

 

  • dentiere che non sono stabili

  • una cattiva igiene della bocca

  • malattie generali

  • alcuni farmaci

Il cattivo odore in bocca diventa più frequente nell’anziano e per lo più è conseguenza di una cattiva igiene orale.

Lo spazzolino, filo e dentifricio da soli non sono in grado di rimuovere dai denti tutto il tartaro.

Per una rimozione completa del tartaro è necessario andare periodicamente dal dentista.

Per evitare la formazione di cattivo odore in bocca occorre anche pulire la superficie della lingua regolarmente (con uno spazzolino), in quanto sulla superficie della lingua si accumula quotidianamente la placca che, se non viene rimossa, fermenta e diviene maleodorante.

Oggi sono disponibili molti trattamenti in grado di guarire le gengive e ridare ai denti salute e bellezza. Inoltre, l’uso di dentifrici e collutori al fluoro può rinforzare i denti e ridurre le carie, specialmente sulle radici esposte dei denti per effetto della malattia delle gengive (la malattia parodontale).

Le cure della malattia parodontale aiutano a ridurre:

 

 

  • la sensibilità dei denti

  • l’abbassamento ed il sanguinamento delle gengive

  • la mobilità dei denti

La clorexidina è un farmaco che, sottoforma di sciacqui o gel, il dentista può consigliare per proteggere le gengive che sono a rischio di ammalarsi di malattia parodontale.

Quando si sono perduti dei denti ci sono molte cure possibili, fra cui gli impianti (perni inseriti nell’osso dove un tempo erano i denti) e le protesi . Chiudere lo spazio che si crea dopo la perdita di un dente aiuta a mantenere valida nel tempo la funzione masticatoria. Ridare l’appoggio corretto dei denti posteriori, se è stato perduto, protegge i denti anteriori (incisivi e canini) che sono quelli che mostriamo con il sorriso.

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