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1. Che cosa cambia in gravidanza?

L’aumento delle malattie della bocca in gravidanza è conseguenza di variazione generali, locali e del comportamento che ruotano attorno al  grandioso evento della maternità.

 E’ indubbio che la presenza del bambino nella mamma provoca delle variazioni ormonali la cui durata, intensità ed effetti variano da persona a persona.

A causa del continuo aumentare del volume occupato dal bambino nell’addome della mamma, cambia il tipo di nutrizione necessario: la mamma tende a mangiare minori quantità di cibo, ma più frequentemente.

A volte anche l’ansia fa variare la dieta, che viene arricchita di zuccheri senza una vera necessità: può aumentare il consumo di dolci, caramelle, bibite e bevande zuccherate.

In particolare nella bocca si modifica la qualità della saliva prodotta e la quantità può aumentare .

Di conseguenza si accumulano più placca e tartaro, due fattori determinanti per la carie e per il deterioramento della salute delle gengive.

Il tartaro è un deposito duro che si sviluppa sulla superficie del dente e nei solchi delle gengive . E’ formato dalla placca calcificata dai sali disciolti nella saliva .

In aggiunta a tutto questo, molte mamme possono essere soggette a “rigurgito facile” o vomito. Ciò rende più difficile l’igiene con lo spazzolino nelle zone dei molari e dalla parte della lingua. Inoltre le sostanze rigurgitate sono molto acide e danneggiano i denti.

Infine, in molti casi, la mamma, tutta tesa ad accudire e proteggere il piccolo che porta in sé, dà meno importanza alla propria igiene orale e può tendere a trascurarla.

2. Perché le gengive sanguinano?

La placca che si forma nei solchi gengivali contiene germi che irritano la gengiva . Dopo un prolungato contatto con la placca , la gengiva si gonfia , si arrossa e sanguina facilmente . Dove la placca calcifica sotto forma di tartaro l’ infiammazione della gengiva può essere più intensa  .

Abbiamo già elencato i numerosi fattori che nel corso della gravidanza  possono aumentare l’ accumulo e lo sviluppo di placca e tartaro. L’ igiene regolare e accurata ed una seduta di detartraggio eseguita dal dentista possono guarire la gengiva nel giro di due settimane. Dove invece la salute delle gengive e’ compromessa da otturazioni e protesi non adeguate , da mal posizionamenti dei denti o da lesioni più profonde (tasche parodontali ) per ottenere la guarigione e’ necessario un trattamento più complesso .

3. Aumenta il rischio di carie?

E’ opinione comune che la gravidanza porti alla mamma in attesa un deterioramento della salute orale e la comparsa di nuove carie. La causa di questi problemi talvolta viene attribuita impropriamente ai motivi più disparati: mancanza di calcio, allattamento prolungato, ecc…

Al di là delle credenze analizziamo cosa c’è di vero nelle relazioni tra gravidanza e carie.

 

 

  1. Le modificazioni della quantità e della qualità della saliva favoriscono l’accumulo di placca e tartaro.

  2. L’erosione acida e decalcificazione dovuta all’emesi (vomito) gravidica accelerano lo sviluppo delle carie.

  3. Le abitudini alimentari errate: più cibi zuccherati (dolci, bibite e bevande dolci) assunti con maggior frequenza.

  4. La carente igiene orale: è necessaria una pulizia più frequente, dopo ogni pasto o episodio di rigurgito, da integrare con l’uso di specifici  collutori.

  5. Le carie e le infiammazioni già presenti nella bocca della mamma per i motivi sopra elencati tendono a peggiorare con maggior velocità.

4. Come deve essere l’alimentazione?

La carie è la malattia più frequente che affligge la dentatura . Consiste nella formazione di cavità nelle parti dure del dente causata dall’interazione di  numerosi microrganismi. Oltre ai microrganismi molti altri fattori concorrono a favorire la carie e tra questi la dieta riveste un ruolo molto importante.

Infatti mentre mangiamo, il cibo attraversa il cavo orale. Qui incontra i batteri che vivono nella  bocca e che sono presenti sotto forma di placca. La placca è un velo appiccicoso e gelatinoso ben aderente ai denti e presente anche nei solchi delle gengive , costituito da numerosi tipi di germi.

Gli zuccheri e gli amidi che si trovano in molti alimenti vengono trasformati dai batteri in acidi che possono distruggere la superficie del dente, e cioè lo smalto. Quando lo smalto è perforato la carie dentale si sviluppa in profondità nel dente. Più frequenti sono i pasti e più prolungata la permanenza del cibo in bocca, e maggiore è il rischio che i batteri producano carie ai denti.

Alcuni alimenti, spesso ritenuti insospettabili, contengono zuccheri e amidi. Esempi sono la frutta secca e molto dolce, il latte, il pane, i cereali e anche alcuni tipi di verdura in particolare tuberi e legumi . Più evidente è invece il contenuto in zuccheri nei dolci, bibite e bevande zuccherate , succhi di frutta, tè, caffè, merendine varie e snack, yogurt zuccherati.

Il segreto sta nello scegliere gli alimenti saggiamente, non nell’eliminarli, bensì nel riflettere prima di mangiare.

Non solo che cosa, ma anche quante volte mangi in un giorno è importante per la prevenzione della carie .

  • Per ottenere una dieta bilanciata mangia alimenti vari. Scegli il cibo dai cinque principali gruppi alimentari:

 

 

  1. pane, cereali e altri derivati del grano

  2. frutta

  3. verdure

  4. carne e pesce

  5. latte, formaggio e yogurt

 

 

  • Limita il numero dei tuoi spuntini. Ogni volta che mangi cibo contenente zuccheri o amidi, i tuoi denti vengono attaccati da acidi per 20 minuti o più.

  • Se fai uno spuntino, scegli alimenti nutrienti, come formaggio, verdure crude, yogurt naturale o un frutto.

  • Alimenti ingeriti durante un pasto principale sono meno nocivi. Durante un pasto viene prodotta più saliva, che aiuta a rimuovere il cibo dalla bocca e quindi a ridurre gli effetti degli acidi. Dolci e caramelle quindi, è meglio mangiarli al termine di un pranzo che non tra i pasti!

  • Ferro, vitamine e altro come consigliato dal ginecologo.

5. Ogni quanto devono essere lavati i denti?

La placca batterica che e’ la causa prima della carie e delle malattie più frequenti delle gengive , cresce in continuazione . Molti dei germi che la compongono possono raddoppiare di numero nel giro di circa 3 ore . In 24 ore da un singolo batterio della placca se ne possono riprodurre fino a 256.

Possiamo capire come anche su un dente perfettamente pulito , i germi contenuti nella saliva ,consentono alla placca di riformarsi in poche ore . Dopo 24 ore di crescita in contrastata la placca diviene particolarmente dannosa e dopo 48 ore inizia a formarsi il tartaro . Il primo obbiettivo dello spazzolamento e’ rimuovere completamente la placca almeno una volta al giorno .

Ciò non toglie che sia utile spazzolare bene i denti dopo ogni pasto e in modo più rapido dopo ogni spuntino o episodio di rigurgito acido .

La pulizia più accurata e’ bene che venga svolta la sera prima di coricarsi utilizzando  lo spazzolino, un dentifricio al fluoro privo di abrasivi ( gel trasparenti ) , il filo interdentale e infine un collutorio disinfettante con clorexidina  associata al fluoro indicato dal dentista.

Ancor più della frequenza è importante l’efficacia dello spazzolamento: lavare spesso i denti non previene la carie se la rimozione della placca è incompleta.

Lo spazzolamento frequente ed energico espone al rischio di abrasione delle radici e di abbassamento delle gengive ( recessione) soprattutto se lo spazzolino e’ troppo duro  o si effettua un movimento di andirivieni con lo spazzolino . Il monitoraggio del dentista potrà correggere tecnica di spazzolamento e consigliare gli strumenti adatti .

6. Serve il filo interdentale?

Le carie più frequenti si formano dove i denti sono a contatto gli uni con gli altri . Queste superfici di contatto tra i denti , dette interprossimali ,  sono un luogo ideale per lo sviluppo della placca . Infatti  la lingua che scorre sulle superfici dei denti non riesce a detergere queste zone , ne tanto meno , lo spazzolino le può raggiungere . Pertanto la placca vi cresce incontrastata e diviene particolarmente dannosa . Solo il passaggio del filo riesce a rimuoverla .

Il corretto uso del filo consente anche di mantenere in salute la gengiva interprossimale.

Vi sono tuttavia delle zone dove il filo non passa o tende a tagliarsi . In questo caso vanno segnalate al proprio dentista che provvederà a renderle detergibili .

Infine , dove vi sono dei ponti , altri particolari tipi di protesi o apparecchi ortodontici , il dentista prescriverà l’ uso di  tipi di filo specifici  o di scovolini . Gli scovolini sono degli speciali spazzolini la cui forma  e impiego e’ simile  a quello delle spazzole destinate a  pulire l’ interno delle bottiglie o dei biberon .

7. Quando andare dal dentista?

Durante la gravidanza la frequenza consigliata per le visite e’ di 3 mesi .

Alcuni recenti studi hanno dimostrato che visite trimestrali con l’ esecuzione di igiene orale , una corretta istruzione all’ uso di spazzolino , filo , scovolino , il controllo della efficacia delle manovre di igiene eseguite quotidianamente dalla mamma tramite l’ impiego di rivelatori della placca , l’ applicazione di collutori al fluoro e alla clorexidina, l’ assunzione della pastiglia di fluoro , il controllo della dieta , consentono alla mamma di mettersi al riparo dal rischio di carie e gengivite .Questo trattamento protratto anche nei mesi successivi alla nascita  di riduce significativamente le carie anche nel bambino. E’ quindi molto vantaggioso aderire ad uno specifico programma di prevenzione.

8. Occorre rinviare interventi odontoiatrici nei nove mesi?

La diffidenza verso gli interventi odontoiatrici (per l’opinione che potrebbero nuocere al bambino) può indurre la mamma e talora anche il dentista a rimandare le cure necessarie.

Se il decorso della gravidanza e’ buono si possono affrontare tutte le cure urgenti. Rinviare la cura delle carie  o di infiammazioni delle gengive per 9 mesi o più , provoca un ulteriore aggravarsi delle malattie. E’ comunque ragionevole rinviare gli interventi più impegnativi che non hanno il carattere dell’ urgenza .

Sono pochi gli interventi  che vanno sicuramente evitati :

nei primi 3 mesi e’ bene non eseguire radiografie ,  infatti il bambino e’ in una fase molto delicata del suo sviluppo ed e’ bene proteggerlo il più possibile dalle radiazioni .

E’ da evitare  l’ uso di alcuni particolari tipi di anestetici ed altri prodotti che l’ odontoiatra ben conosce .

Inoltre le autorità sanitarie di molti paesi  hanno  consigliato di evitare l’ impiego della amalgama d’ argento per eseguire otturazioni nelle donne in gravidanza. 

Se la gravidanza e’ a rischio , il ginecologo in consulto con il dentista valuta l’ opportunità di eseguire o rinviare le cure odontoiatriche .

9. Va bene qualsiasi collutorio?

No.

L’ efficacia dei collutori per la prevenzione   consiste nel contrastare  la crescita della placca e nel rendere il dente più resistente alla carie .

La varietà dei prodotti in commercio e’ molto ampia ma , gli studi più recenti si trovano concordi solo sull’ efficacia di 2 tipi di sostanze : i fluoruri e la clorexidina.

I fluoruri vengono somministrati in concentrazioni dello 0,05% o superiori e raramente danno effetti collaterali .

La clorexidina invece provoca frequentemente temporanee alterazioni della sensibilità gustativa e macchie brunastre sui denti e sulle lingua. Deve essere impiegata per dosaggio e durata della applicazioni sotto il controllo del dentista.

L’ efficacia di altre sostanze non e’ ben dimostrata e personalmente consiglio di non impiegarle.

Il collutorio va applicato sui denti perfettamente puliti e quindi dopo lo spazzolino ed il filo e seguendo scrupolosamente le indicazioni di uso riportare nella confezione.

10. Sono necessarie le pastiglie al fluoro?

E’ indubbia l’efficacia dei collutori al fluoro e delle pastiglie assunte dal bambino durante la crescita. L’assunzione di pastiglie durante la gravidanza sembra avere minore importanza se accompagnata dalle altre manovre preventive già descritte.

11. Gli spazzolini elettrici sono indicati?

Noi consigliamo due tipi specifici di spazzolino elettrico di cui abbiamo riscontrato una reale efficacia, superiore a quella degli spazzolini a mano. Esistono in commercio numerosi altri tipi di spazzolini che abbiamo riscontrato essere inefficaci nel rimuovere la placca. Pertanto sono realmente dannosi . Lo spazzolino elettrico espone al rischio di recessione delle gengive e quindi è bene che sia consigliato e controllato dal dentista.

12. Quali sono le abitudini errate più comuni?

Spazzolare i denti frequentemente ma , in modo inefficace. Anche il filo richiede una certa istruzione all’uso.

Utilizzare spazzolini elettrici inefficaci o docce orali al posto degli spazzolini.

Utilizzare spazzolini troppo duri o troppo morbidi.

Effettuare un movimento di andirivieni con lo spazzolino.

Applicare il collutorio prima di aver spazzolato i denti.

Succhiare o assumere frequentemente caramelle , gomme, liquirizie , cioccolatini , caffè, the , succhi dolci. Meglio eliminare o passare a prodotti senza zucchero.

Succhiare agrumi abitualmente.

Non lavare i denti e passare il filo regolarmente.

Non pulire le protesi o sotto i ponti.

Non somministrare il fluoro ai bimbi fin dalla nascita.

Non spazzolare i denti perché le gengive sanguinano.

Cura dei denti in gravidanza

carie e gengive
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